Area archeologica di Vetulonia

vetuloniaCentro sulle cui origini si dispone di scarse conoscenze, sorge su un colle dominante l'antico Lago Prile, oggi prosciugato. Al periodo villanoviano (IX - metà VIII a.C.) si ascrivono le emergenze archeologiche più antiche. Un'estesissima necropoli cinge la citta, il cui scavo fu condotto intensivamente sullo scorcio del secolo XIX (i materiali recuperati formano un nucleo rilevante in seno alle raccolte del Museo Archeologico di Firenze). I dati archeologici confermano la rapida decadenza del centro a partire dall'età romana.

Scarsi resti di una cinta muraria seguono il complicato andamento delle pendici del colle su cui sorge la citta, cosi come della viabilità urbana restano visibili soltanto esigui tratti.

Dalle necropoli - le cui più importanti tombe erano delimitate da circoli di pietra o avevano la forma di tumuli - provengono suppellettili funebri, costituite per lo più da oggetti in bronzo, datati fra il IX e il VI secolo a.C.

Sono tuttora visibili alcuni grandi tumuli del tardo orientalizzante: quello "della Pietrera", la più monumentale delle tombe vetuloniesi, consta di due camere sovrapposte (l'inferiore, circolare, e in realtà un ipogeo più antico e più grande, sostituito dalla camera superiore quadrata, di poco più recente, risalente alla fine del VII secolo a.C.); quello "del Diavolino II" contiene una camera quadrata con volta a tholos su pennacchi e pilastro centrale.

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