Isola di Giannutri

giannutriL'isola  di Giannutri fa parte  insieme all’Isola del Giglio e alle Formiche di   un’area naturale protetta, in particolare è un sito di interesse regionale (SIR) compreso nel Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano con riserva marina.

L’isola è molto importante per alcune specie migratorie che la utilizzano come area di sosta, tra cui il gabbiano corso, la berta minore, la monachella, il marangone dal ciuffo e la berta maggiore.

L’isola vide il suo massimo splendore in età romana, periodo durante il quale vennero realizzati sia il porto che la villa, edificata nel II d. C. vicino a Cala Maestra dalla famiglia dei Domizi Enobarbi, famiglia di importanti commercianti, di cui faceva parte Gneo Domizio, marito di Agrippina, madre dell'imperatore Nerone. Per il suo territorio privo di rifugi naturali, Giannutri rimase incolume anche agli attacchi dei pirati.

Nella seconda metà del cinquecento, l’isola entra a far parte dello stato dei Presidi, sotto la dominazione spagnola, per molto tempo questi cercano di studiare una soluzione per creare dei sistemi difensivi per favorire così lo sviluppo abitativo, tuttavia, nonostante fossero stati fatti diversi progetti di fortificazioni nel corso del Settecento, non fu mai realizzato niente.

Nel 1861 l’isola entra far parte del regno d’Italia e viene costruito il Faro di Capel Rosso in modo da renderla visibile alle barche durante la notte.
L’isola gode di notevole interesse da parte dei subacquei, grazie alla presenza di gorgonie, spugne, coralli e tunicati.

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