Sorano

Sorano si trova a circa 80 chilometri da Grosseto, è considerato un’importante centro storico e archeologico.
Per la sua particolare posizione su una rupe di tufo è chiamato anche la “Matera della Toscana” per via delle case edificate nel tufo.

Questo piccolo e particolarissimo borgo è caratterizzato da vicoli, cortili, archi, scale, logge e cantine scavate all’interno del tufo che le rappresenta ed è circondato da mura erette durante il periodo medievale.

Oggi molte delle cantine, vengono aperte al pubblico e rappresentano una caratteristica, non solo locale, ma di interesse nazionale.
Alcune delle cantine più conosciute sono “La locanda Aldobrandeschi”, il ristorante “Hostaria Terrazza Aldobrandeschi”.

Anche Sorano, come Pitigliano, ospitava una comunità ebraica fondata dai Medici intorno al 1619, ma il ghetto fu abbandonato ai primi del novecento fino a svuotarsi completamente negli anni novanta.

L'area archeologica di Sorano

sovana_archeologiaIl terreno su cui sono scavate le tombe e il banco di tufo giallastro che costituisce il grande pianoro della Maremma interna, esso e generalmente ricoperto di terriccio e da vegetali.

Questo non e uniforme e compatto , nel suo spessore, ma e apparso formato da spessi strati di diverse sedimentazioni scarsamente coerenti tra loro, per cui nelle tombe e facile e frequente il franamento.

Le tombe sono costituite da una cameretta quadrangolare di dimensioni variabili dai 10 ai 16 mq., alta per lo più 2-2.5 m al massimo, con due banchine per la deposizione del cadavere e del corredo funebre.

A questa cameretta si accede per un breve dromos a trincea con le pareti tagliate leggermente a scarpata che conduce ad una parte bassa, superiormente tagliata rozzamente ad arco, rinchiuso con un muretto di blocchi irregolari di tufo. Sono generalmente prive di elementi architettonici. Solo in un caso (tomba 17) il soffitto imita una copertura a doppio spiovente con trave centrale. Tutto questo complesso di tombe venne certamente frugato in antico e parte dei loro corredi trafugati; tuttavia vi vennero lasciati sufficienti documenti per stabilire il tipo di corredi e la datazione della necropoli.

Dal Rinascimento in poi invece le tombe vennero spoliate di tutti gli aggetti di un qualche valore artistico e venduti ai ricchi nobili. Nel 1939 venne emanata una legge che vietava la dispersione del patrimonio archeologico nazionale.

Da questo momento nasce la figura del "tombarolo". Le tombe etrusche di Sorano essendo state violate ed espiliate in epoca antica, quando si cercavano oggetti in metallo pregiato, contenevano quasi tutte la numerosa suppellettile ceramica, oltre a qualche oggetto in bronzo e ferro.

L'esame dei modesti corredi mostra l'omogeneità e relativa contemporaneità di tutto il gruppo di tombe esplorate, che può quindi riferirsi ad un periodo di tempo compreso tra la fine del VII e la fine del V sec. a.C.

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